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Le retribuzioni dei professionisti ICT tornano a crescere (sett 2008)
di Alessandra Zammara

(sintesi)
Per il sesto anno consecutivo, Lineaedp (principale settimanale italiano indirizzato ai responsabili dei sistemi informativi, appartenente al gruppo Il Sole 24 Ore Business Media) pubblica l’indagine esclusiva ICT professioni e carriere (realizzata in collaborazione con NetConsulting), che ha visto la partecipazione di quasi mille persone.

Nel primo semestre del 2008, infatti, 986 lavoratori hanno compilato in modo spontaneo un questionario online, permettendo così di tracciare il profilo di chi lavora in aziende It e Tlc, oltre che nelle divisioni Ict di altri comparti.

La maggioranza del campione (che ha visto un calo delle donne rispetto al 2007) :

- lavora in aziende di medio-grandi dimensioni
- ha un'età compresa tra i 31 e i 45 anni.
- l'area direzione e gestione è appannaggio di chi ha tra i 46 e i 55.

In linea con i risultati della scorsa edizione, buona parte dei partecipanti si trova nel medesimo posto e ricopre l'attuale posizione da oltre 6 anni.

Il diploma resta il titolo di studio più diffuso, mentre la laurea ricorre in prevalenza proprio nell'area di direzione e gestione.

Il grado di istruzione, poi, cresce al progredire dell'età, al contrario della soddisfazione che, mediamente buona, per i più giovani, cala oltre i 55 anni.

Anche l'essere donna è considerato uno svantaggio.

Scarse opportunità di crescita e livello di retribuzione (circa 1/3 dei partecipanti prende tra i 35 e i 60 k euro all'anno, mentre solo il 19% dichiara un reddito da lavoro superiore) rappresentano i principali motivi di malumore, anche se, in linea generale, gli stipendi medi sono saliti rispetto allo scorso biennio (al pari delle persone che hanno ottenuto un aumento), soprattutto nelle fasce economiche più elevate.

Le cifre più basse si registrano per gli impiegati in aree tecniche.

Per il 42,6% del panel, la retribuzione è formata da una quota fissa, da una variabile o da una somma di queste. Solo il 24% si vede riconoscere il lavoro straordinario.

L'assunzione a tempo indeterminato costituisce la forma contrattuale più diffusa (soprattutto tra i 31 e i 50 anni) e tra le tipologie di inquadramento prevalgono gli impiegati.

Per cambiare ruolo, si è spesso costretti ad andare a lavorare in nuova azienda, ma, nel complesso, i rispondenti che negli ultimi cinque anni sono rimasti nello stesso posto costituiscono il 55% del panel.

Il 71,2%, infine (più che nel 2007), ha partecipato a corsi di formazione.
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